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Halo: Flood
Copertina del libro
Dati Principali
Autore(i)

William C. Dietz

Editore

Multiplayer.it Edizioni

Ulteriori informazioni
Data Pubblicazione

Aprile 2010

Pagine

352[1]

Formato

Paperback[1]

ISBN-10

8863550840

Prezzo di Copertina

15,00 €

Peso di Spedizione

458 g[2]

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[Fonte]

Halo: Flood (titolo originale: Halo: The Flood) è il secondo libro sull'Universo di Halo ad essere stato pubblicato. Esso parla delle vicende avvenute in Halo: Combat Evolved, descrivendo con maggiore attenzione le imprese di Master Chief, integrando anche la storia con le vicende riguardanti gli altri membri dell'UNSC a bordo della Pillar of Autumn. Il libro è stato scritto da William C. Dietz.

Trama[]

Lavori in Corso La parte seguente rivela in parte, o totalmente, la trama di Halo: Flood.
Per evitare spoiler, passa alla sezione successiva.

Il tutto ha inizio quando l'astronave UNSC Pillar of Autumn sta per terminare il suo viaggio iperspaziale tramite il Motore Transluminale Shaw-Fujikawa; al termine del viaggio, l'astronave si trova nei pressi di un enorme oggetto non identificato a forma di anello: i membri della ciurma e il capitano Jacob Keyes guardano esterrefatti l'enorme struttura, sicuramente frutto di una civiltà molto sviluppata. Quasi contemporaneamente viene scoperto da Cortana, un Intelligenza Artificiale di prima classe, che i Covenant sono arrivati nel luogo ben prima di loro e che stanno per attaccarli; è il 19 Settembre 2552.

Viene impartito l'ordine di avviare il protocollo Cole, stabilire delle difese ferree in maniera tale da poter atterrare con l'astronave sull'anello, e di risvegliare un "piccolo segreto" a bordo di essa: lo Spartan-117, a cui il capitano Keyes darà l'ordine di portare con se Cortana, intelligenza artificiale decisamente cruciale per le sorti della battaglia, dunque non sacrificabile, e che i Covenant non devono assolutamente neanche toccare. La battaglia a bordo dell'astronave così ha inizio: presto un Elite Covenant di alto grado viene ferito, e i suoi compagni di squadra Grunt, tra cui spicca "Yayap", decidono di andarsene. Nonostante l'offensiva nemica abbia inflitto alcune perdite tra l'UNSC, i Covenant hanno perso questo scontro; l'equipaggio così abbandona la nave e approda sull'anello, le cui condizioni ambientali sono pari a quelle della Terra; l'ambiente è molto vario, costituito da molti altopiani, mari, laghi, deserti e foreste; i gruppo di ODST a bordo dell'astronave viene fatto sbarcare e viene così stabilito da sergente maggiore Silva che è opportuno conquistare delle alture occupate dai Covenant in breve tempo, per stabilire una "base alpha" e una resistenza contro il nemico. L'operazione è un successo assoluto, e i tentativi dei Covenant di riconquistare il luogo vanno in fumo.

Intanto anche Master Chief atterra sull'anello, sopravvivendo miracolosamente ad un impatto brusco tramite un Bumblebee, una scialuppa di emergenza. Presto vengono radunati tutti i gruppi di Marines dispersi nell'altopiano dove buona parte di queste sono atterrate; anche il Capitano Keyes è atterrato, ma Ellen Dowski, uno dei piloti dell'astronave, tradisce il capitano dopo essere stata abbandonata da Keyes stesso per il suo modo di fare che comprometteva la missione; i Covenant uccidono tutti i membri dell'UNSC eccetto il capitano, che sottoporranno a interrogatori a bordo del Truth and Reconciliation.

John-117 intanto arriva alla "base alpha" e ha una discussione con Silva, che è un "Helljumper" nel sangue e detesta gli SPARTAN; infine viene deciso di sferrare un assalto all'Incrociatore classe CCS Truth and Reconciliation, dove si trova il capitano Keyes; tutto va a buon fine, e il capitano viene salvato dagli ODST accompagnati dallo Spartan-117.

Alla base alpha il capitano mette ben in chiaro con Silva che questo periodo è particolare, e nonostante gli ODST siano soldati grandiosi, se potesse, lui stesso preferirebbe cento John ad altrettanti TALO. Contemporaneamente, il luogotenente Melissa McKay sta portando a termine un assalto al relitto della Pillar of Autumn, occupata dai Covenant, per ottenere armi e risorse, per stabilire la cosiddetta "resistenza". Al ritorno, il convoglio diretto dalla Pillar of Autumn alla base alpha subisce un imboscata da parte delle truppe Covenant sotto il comando di Noga 'Putumee, che tuttavia non elimina l'intero convoglio ma solo una piccolissima parte, considerate le dimensioni dello stesso. Intanto il Master Chief riceve l'incarico di trovare la sala di controllo di Halo, il "mondo ad anello", che secondo i Covenant è in realtà una potentissima arma in grado di dare a chi la controlla il potere di governare l'universo stesso. Il capitano Keyes intanto si dirigerà verso quello che l'elite prigioniero 'Qualomee confermerà essere un deposito di armi Covenant.

Master Chief subisce intanto un imboscata da parte di Zuka 'Zamamee, l'Elite da lui ferito quasi mortalmente a bordo della Pillar of Autumn; il concilio, dopo l'assalto al Truth and Reconciliation, ha consentito una spedizione per uccidere "l'umano corazzato". L'imboscata va in fumo, ma 'Zamamee si nasconde e si salva. Viene così scoperta la posizione della Sala di controllo di Halo, dopo che Master Chief ha disattivato il sistema di sicurezza dell'anello; lo SPARTAN viene così trasportato dal Pelican Echo 419 nei pressi della sala di controllo: vasti canyon innevati separano la Squadra Zulu UNSC scortata da John dalla sala di controllo.

Intanto, qualcosa di orribile è successo alla spedizione inviata verso il deposito di armi Covenant; quello che poteva sembrare un deposito di armi, dovuto al fatto che molte truppe erano state inviate in quel luogo, in realtà nascondeva un segreto orribile : i Flood, parassiti in grado di trasformare ogni essere "senziente" in una forma controllata da una "mente comune".

Il Master Chief consente a Cortana di entrare all'interno del centro di comando dell'installazione; qui, Cortana scopre a cosa serve l'anello, e intuisce la trappola mortale in cui è caduto Keyes; lo SPARTAN viene inviato sul luogo, e ben presto si pentirà di quello che ha fatto: la zona è completamente infestata da questi orribili mostri, che si manifestano in molte forme, e assorbono i corpi di Covenant e umani, senza eccezioni. Questo implica che una terza fazione entra in gioco: non possono essere un arma biologica Covenant.

Uscito dal deposito di armi, il Master Chief ritrova una squadra di Marines e con essa si avventura verso una struttura indicata da Foehammer come luogo di estrazione; li vi trovano degli strani robot volanti, le Sentinelle, accompagnate da un altro robot intelligente molto strano, 343 Guilty Spark, che si definisce "guardiano dell'Installazione 04", e che deve fermare i Flood con l'aiuto di un Attivatore: questi è proprio Master Chief, che viene teletrasportato lontano dalla palude nei pressi del deposito e portato all'interno della Biblioteca. Qui lo SPARTAN intraprenderà un itinerario nell'edificio, il cui scopo è il recupero dell'Indice di Attivazione dell'anello, che permetterà di uccidere i Flood. Inconsapevole del vero scopo di Halo, lo SPARTAN compie il suo ruolo, e torna alla Sala di controllo.

Intanto, Zuka 'Zamamee, che non si è arreso, ha ideato un piano per attaccare la "Base alpha", inviando Yayap come prigioniero dell'UNSC; Yayap ha l'obbligo di informare l'elite e la sua squadra nel momento in cui "l'umano" è all'interno della base, ma questi non ha intenzione di rimanervi a lungo, e di fatto invia il segnale quando "John-117" si trova in ben altro luogo; l'offensiva Covenant è pesantissima, ma gli ODST e i Marines resistono, anche se subiscono gravi perdite. Yayap convince poi Zuka 'Zamamee a fuggire e a rifugiarsi dove possono essere rifocillati in maniera sicura: la Pillar of Autumn.

Cortana intanto blocca l'attivazione dell'anello e "assorbe" l'indice d'attivazione, fermando i piani di 343 Guilty Spark: l'anello non serve ad uccidere i Flood, ma ad uccidere ogni forma di nutrimento di cui essi godono, portano all'estinzione delle specie viventi nel raggio d'azione di cui è capace Halo. E' l'inizio della fine: dopo essere sfuggito ad un attacco delle sentinelle, John-117 distruggerà dei generatori a impulsi di fase in prossimità della sala di controllo, costringendo il "guardiano" a compiere riparazioni prima di comiciare un secondo processo di attivazione. Il piano di Cortana è quello di distruggere l'anello, uccidendo anche i Flood e i Covenant: i reattori della Pillar of Autumn sono perfetti per lo scopo, perchè la nave è inutilizzabile, ma i reattori a fusione funzionano ancora. Per compiere ciò, bisogna recuperare il codice di attivazione dell'astronave, che può essere ottenuto solo dal Capitano Keyes; il tentativo di recuperare il codice va a buon fine, anche se il capitano viene assorbito dai Flood a bordo del Truth and Reconciliation.

Master Chief parte in volo verso la Pillar of Autumn.

Nel frattempo, anche Silva e gli altri membri dell'UNSC sono venuti a conoscenza dei Flood, mentre si trovavano in battaglia coi covenant; alcuni esemplari sono stati catturati e portati alla "base alpha" UNSC; tra questi c'è Wallace A. Jenkins, il Marine dal quale Master Chief, tramite l'ultima registrazione sul campo, è venuto a conoscenza dei Flood. Il Marine è in pessime condizioni, ma non è completamente una "Forma da Combattimento", perciò mantiene la sua coscienza: tenterà il suicidio moltissime volte, ma verrà fermato e aiuterà l'UNSC a sventare un attacco, che i Flood hanno tentato di fare dai bassifondi dell'altopiano su cui si trova la base. L'intero personale della base, viene trasportato nei pressi del Truth and Reconciliation, dove le riparazioni sono concluse: l'obiettivo di Silva è quello di catturare l'incrociatore eliminando il personale a bordo, salvare qualche esemplare di Flood per l'esaminazione in laboratorio, e dirigersi alla velocità della luce verso la Terra, dove lui e gli ODST verranno acclamati per le loro gesta eroiche; addirittura, avrebbe anche recuperato lo "SPARTAN", che all'ultimo si è rivelato un ottimo soldato anche per la sua opinione fino a quel momento contraria. Il piano di Silva è troppo ambizioso, e viene fortunatamente sventato dal luogotenente Melissa McKay, con l'aiuto di Jenkins: il "Semi-Flood" percepisce la presenza di altri Flood nascosti sull'astronave, che presto, grazie alle informazioni assorbite dal Capitano Jacob Keyes, si faranno avanti e infetteranno nuovamente la nave, portando l'infezione sulla Terra. McKay farà esplodere l'astronave, sacrificando tutto il personale a bordo, ma salvando l'Umanità dalla distruzione. Jenkins, la ringrazierà mormorando "grazie".


Il Master Chief è giunto sull'astronave Pillar of Autumn, al momento occupata sia dai Covenant che dai Flood; un primo tentativo di attivare i reattori è impedito dall'impiccione 343 Guilty Spark, intenzionato a fermare lo SPARTAN dal suo scopo, per il bene della sua installazione; John riuscirà a liberarsi delle sentinelle e a dirigersi verso la sala motori dell'astronave.

Manca ben poco ad arrivare alla sala motori, quando qualcosa di orribile sembra che stia per fermare definitivamente l'impresa dell'eroe: una Forma Infettiva si attacca al collo dello SPARTAN e penetra il collo della vittima con il suo ago; l'intervento immediato di Cortana, tramite una scarica elettrica, salva lo SPARTAN dalla morte, anche se la ferita fa molto male.

Lo scudo che protegge il reattore viene demolito poco più tardi, attivando una reazione a catena molto veloce: solo un quarto d'ora approssimativo, e la nave non sarà altro che una massa bollente. Intanto, Zuka 'Zamamee, con una falsa identità, si è assunto il ruolo di uccidere l'umano, che i Covenant hanno scoperto essere salito sulla nave ed essere impegnato in una sorta di missione esterna rispetto al resto dell'UNSC; anche questa imboscata fallisce miseramente, ma questa volta "'Zamamee" ci rimetterà la pelle: lo stesso umano che avrebbe dovuto uccidere lo ha sopraffatto e ucciso. L'ultima cosa che gli occhi dell'Elite vedranno sarà proprio John-117. Intanto Foehammer ha ricevuto da Cortana l'ordine di recuperare Master Chief nella parte superiore dell'astronave, ma il suo Pelican viene attaccato da due Banshee, facendo perdere quella che sembrava l'ultima speranza di fuggire: c'è ancora un Longsword nella stiva dell'astronave; l'ultima corsa di Master Chief è velocissima, diretta verso il velivolo in grado di volare nello spazio; un piccolo sforzo, e lo SPARTAN è a bordo: sono finalmente salvi, proprio quando l'astronave sta esplodendo, distruggendo Halo, i Flood e i Covenant. Non è rimasto nulla li intorno: solo polveri ed echi circondano lo spazio dove prima si trovava l'enorme installazione dei "Precursori". Cortana concluderà dicendo che è "tutto finito", ma Master Chief le risponderà che giustamente, è solo l'inizio di una grande storia.

Varie[]

  • Il libro contiene scene principalmente estratte dal videogioco Halo: Combat Evolved; salvo alcuni rarissimi casi (come il parallelismo con Zuka 'Zamamee), le scene rispecchiano per intero il videogioco, rendendo tedioso il libro per i lettori che non provano, in questo modo, esperienze nuove. Tale divario è compensato da un notevole incremento della storia con vicende riguardanti il resto del gruppo di soldati a bordo dell'astronave e con l'analisi psicologica di alcuni protagonisti infettati dai Flood.
  • Non mancano i riferimenti al Numero 7.
  • Il gruppo da battaglia di ODST riesce a costruire una roccaforte, presumibilmente con prefabbricati o edifici dalla costruzione veloce, nel giro di pochissime ore. Benchè gli sviluppi tecnologici dell'UNSC rispetto al mondo odierno ci possano lasciare credere ciò, tale opera risulta davvero qualcosa di incredibile.

Errori o incoerenze[]

  • Il numero e la tipologia di truppe covenant in alcune occasioni, come lo scontro di fronte all'ascensore che porta in cima alla Pillar of Autumn, nelle ultime pagine del libro, non coincide col gioco.

Fonti[]

Altro[]

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