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Disambiguo Triste Disambiguazione – Se stai cercando il sesto libro pubblicato, vedi Halo: Il protocollo Cole.


Il Protocollo Cole, stilato nel maggio del 2531, nome comune dell'UNITED NATIONS SPACE COMMAND - Ordine con Priorità di Emergenza 098831A-1, fu una delle principali leggi durante la Guerra Umani-Covenant, emanato dall'Ammiraglio Preston Cole per evitare che i Covenant trovassero la posizione della Terra o delle altre Colonie Interne.

Tale protocollo prevedeva che ogni nave umana che era costretta alla fuga, non dovesse fare rotta verso la Terra o un'altra colonia umana, ma invece fare un salto nell'iperspazio con coordinate scelte casualmente, in modo tale da non portare involontariamente i Covenant su un qualsiasi centro umano, dato che avevano dimostrato di saper tracciare i vettori iperspaziali e calcolare il punto di uscita dall'iperspazio.

Il Protocollo prevedeva inoltre che una nave costretta all'abbandono, dovesse essere evacuata da tutto il personale e l'eventuale IA di bordo trasportata con l'equipaggio per nascondere al nemico i dati sulle forze terrestri e sulla posizione delle colonie e della Terra.

A tutto il personale UNSC fu comandato di leggere il Protocollo Cole secondo l'ordine NAVCOM UNSC Ordine con Priorità di Emergenza 098831A-1. Il Protocollo Cole ha garantito che in quasi 27 anni di guerra interstellare, mai i Covenant hanno scoperto la presenza umana sulla Terra, hanno solamente trovato altri centri urbani o per caso, o per dei dispositivi di tracciamento lasciati a bordo di navi,[1] o per la presenza di artefatti dei Precursori (e per il fatto che i loro scanner bordo scambiano l'uomo per manufatti dei precursori).[2]


Il Protocollo[]

Articolo 1[]

UNITED NATIONS SPACE COMMAND - Ordine con Priorità di Emergenza 098831A-1
Codice Crittografico: ROSSO
Chiave Pubblica: file /FIRST LIGHT/
MITTENTE: H. T. Ward, UNSC/NAVCOM
DESTINATARIO: tutto il personale dell'UNSC
OGGETTO: Ordine Generale 098831A-1 ("Protocollo Cole")
CLASSIFICAZIONE: Riservata (Direttiva BGX)
IL PROTOCOLO COLE
Per salvaguardare le Colonie Interne e la Terra, è fondamentale che nessun vascello o stazione dell'UNSC sia catturato con dati di navigazione intatti che potrebbero condurre le forze Covenant ai sistemi occupati dalla popolazione civile umana.
Nel caso venga rilevata una qualsiasi forza Covenant:
1. Attivare la cancellazione selettiva dei database su tutte le reti interne alle navi e sui pianeti.
2. Eseguire una verifica tripla che tutti i dati siano stati cancellati ed eventuali backup neutralizzati.
3. Lanciare i ripulitori virtuali ricorsivi (è possibile scaricare l'ultima versione dall'indirizzo: UNSCTTP://EPWW:COLEPROTOCOL/VIRTUALSCAV/FBR.091)
4. In caso di ritirata dalle forze Covenant, tutte le navi devono entrare nell'iperspazio su vettori casuali, non diretti verso la Terra, le Colonie Interne o qualsiasi altro centro popolato da esseri umani.
5. In caso di imminente cattura da parte delle forze Covenant, tutte le navi dell'UNSC DEVONO obbligatoriamente autodistruggersi.
La violazione di questa direttiva sarà considerata un atto di tradimento secondo il codice militare dell'UNSC, punibile in base agli articoli JAG 845-P e JAG 7556-L con la condanna a morte o il carcere a vita.

*È noto che il Tenente Wagner ignorò l'articolo 4, ma non fu presa nessuna azione contro di lui in quanto avvisò la Terra sullo stato di Reach.

Articolo 2[]

Questo articolo non viene mai direttamente dichiarato, anche se il capitano Keyes lo usa in Halo: Combat Evolved, mentre la sua nave sta precipitando sull'Installazione 04. Il capitano Keyes dice: "Avviare il Protocollo Cole, Articolo 2. Abbandoneremo la Autumn. Questo riguarda anche te, Cortana". Più tardi dirà: "La distruzione o la cattura dell'IA della nave è assolutamente inaccettabile".[3]

È possibile che l'Articolo 2 del Protocollo regoli i termini per abbandonare una nave. Si ipotizza, infatti, che lascerebbe solamente rimuovere e non distruggere, l'IA di una nave, quando la nave in questione è ancora intatta ed il suo equipaggio è in grado di proteggere l'intelligenza artificiale in questione. Questo sembra contraddire l'Articolo 5 del Protocollo Cole, che afferma che le navi in pericolo di cattura da parte delle forze Covenant devono autodistruggersi.

Sottosezione 7[]

Nessun vascello Covenant può essere portato nello spazio controllato dagli umani senza una ricerca esaustiva dei sistemi di tracciatura che potrebbero condurre il nemico nelle nostre basi.[4]

In pochi hanno sentito parlare della Sottosezione 7, poiché era poco più di un cavillo tecnico prima che John-117 e la sua squadra catturassero la Ascendant Justice. Questo poiché la possibilità di catturare una nave Covenant, anche seriamente danneggiata, era minima ed anche perché l'equipaggio di solito attivava l'autodistruzione prima dell'abbordaggio. Dato che sull'Ascendant Justice non poteva essere effettuata una ricerca esaustiva, John-117 ed il Tenente Elias Haverson decisero di fare rotta su Reach (un pianeta già conosciuto dai Covenant) e cercare di ritornare con una squadra più preparata e numerosa.

Questa norma comprendeva anche le armi e gli equipaggiamenti Covenant. Infatti portare un'arma Covenant in un'installazione dell'UNSC o nelle Colonie Interne era considerato un'atto di tradimento.[5] Anche l'impressionante collezione di equipaggiamento Covenant di Emile-A239 violava questa norma. Va notato però che il Colonnello dell'Esercito UNSC Urban Holland non voleva segnalare Emile per questo reato, sostenendo che l'Esercito non aveva bisogno di sottostare alle leggi della Marina.

Uso[]

L'obiettivo principale del Protocollo Cole è stato quello di evitare che i Covenant localizzassero i vettori iperspaziali precisi della Terra o una qualsiasi delle altre colonie rimanenti all'UNSC. Per questo, il suo utilizzo è universale - dalle navi da guerra alle navi da carico, comprendendo anche le stazioni spaziali in orbita stazionaria. Per le strutture che sono in grado portare le forze Covenant ad una colonia, l'epurazione delle loro banche dati di navigazione è ancora obbligatoria, così come l'opzione di autodistruzione per evitare la cattura di tutti i dati rimanenti o dell'equipaggio.

Bozza del Protocollo[]

A seguito dell'interrogatorio con un Elite, Preston J. Cole arriva alle seguenti conclusioni, per salvaguardare la Terra:

  1. Tutte le navi UNSC e civili che vengano in contatto con mezzi alieni devono cancellare tutti i dati di navigazione del computer di bordo o l'IA - distruggendoli, se necessario - per evitare che i nemici ottengano le coordinate del nostro pianeta centrale.
  2. TUTTE le navi umane che fuggano da forze nemiche devono farlo su vettori generati casualmente, lontano dai pianeti centrali dell'UNSC.
  3. La sezione II dell'ONI deve iniziare ad eliminare le tracce ancora presenti nell'iperspazio lasciate dall'attività precedente di trasporti umani, per evitare che si possa triangolare la posizione della Terra.[6]

Questo è un estratto della comunicazione che Cole inviò all'Ammiraglio Harold Stanforth nel maggio del 2531, che a sua volta era un estratto di un messaggio destinato all'ONI.

Fonti[]

  1. Halo: La caduta di Reach
  2. Halo: Contatto su Harvest
  3. Halo: Flood, pagina 28
  4. Halo: Il primo attacco, pagina 119
  5. Halo: Il protocollo Cole, pagina 96
  6. Halo: Evolutions, L'Impossibile Vita e la Possibile Morte di Preston J. Cole, pagina 440
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